nüchtern…
13.08.2024
https://rumble.com/v5aro1x-2024-08-12-kim-update.-olympics.-cryptos.-attack-us.html
2024 08 12 Kim update. Olympics. Cryptos. Attack US?
Und mit welcher Ihrer unwürdiger Handlung Ihres Leibes, Ihres Farbtonschöpferkörpers/See-le, Ihres Fühldenkens… STÜTZEN SIE DIESE FEHLWESENWELTEN.
Gratuliere!
Jede Fahl-/Fehlhandlung unter Ihrer menschlichen und fraulichen oder Manneswürde, ja.
Und Sie, verehrte – lachhafte… Bruchwesen.. sehen die Weltenkluftungen und Zeitspaltungen, die Sie vor allem durch unsere-Kinder-austauschen, stehlen und uns Ihre Brut als Kinder unterjubeln, „erschaffen“ haben…. WOMIT IHR KIFFENKACKE alles natürliche Fühlwellen zwischen uns Naturwesen verzerrkluftetet, was ihr dann als time-lines deppertmeckert protzirotzi,
ja langsam aufgehen. Ebenspowenig freund sind euren Macheloides alle Echtwesen anderer Werdegewebeströme, die eure Schufereien klaren Blickes gewährtigen und gewahren. Ja!!
Also daß ihr zunehmend sichtbar werdet,
sagt auf der anderen Seite wunderwunderschön, es beginnen endlich sich wider wahre Leben und Lieben zu gestaltungsfügen, Natürlichkeit nimmt in uns wider wesensraumzu, nach allen Zerwürtungen von euch Hienich’n..
tja und immer mehr Menschen sehen, was da wirklich herumrennt.. mit klarem Blick.. und nicht unser auge bricht, sonder zunehmend eure Gierschaugerln.
Es ist das zu begrüßen.
Ich begrüße das herzhaft,
und ich weiß mich darin restlos nicht alleine, sondern all-ein.
Und euch Kiffen pfeift’s allenthalben unter den Schwänzen windig, aus euren geraubten, lachhaften Tierkörperbasteleien…
s c h ö n !!
Kiffi, Piffi und Gukkifizzi.
ECHTWESEN
raumen.
Gerinnschnöselimitierln schäumen, maulen, infiltrieren.. insomma,
sono smadrati.. sine mater und ohne Mutter.
Daher auch nie Mann.
Hirnwamperte.. würde ich das Wienerischer wienern, das ich nicht kann.
Hirnwamperte… mit Imitierkörberlleibern, in denen diese Fühlmorschfetzerln sich dahinlafferln, n o c h.
Euer Ende naht?
IHR HATTET KEINEN BEGINN!
Damit <<<. fängt’s an! Also bei euch Fetznlaberln… welche die Erde auch.. mit Elend ohne Ende überzogt. Rechnung, welche nie beglichen werden wird.
Denn ihr wart ja.. „nicht da“.
WE PFLUDER AND WE LUDER YOU...innumerevoli Kluften aus Wahrgeweben zu TIME-DEPPERTE-TRAAM’Laijnß….TIME LINES…jaja,,,

PAMPE AUS WAHRLEBEN,
gekluftet von Zuchtlosergehtnicht….
WE ARE NEIGHER IMPRESSED NOR AMUSED,
Brigitte, aber nur unter
wirklich Wahranderen

Uns hat es alles gekostet, und euch hat es noch rasender versüchtelt.
DAS IST NICHT KOSMOS!!
Und wenn ihr MitDemArscheFResserBeuteln meint, ihr gelangt AN DEN LIMES echter Wesen Liebe zum Werden, dann täuscht ihr euch einmal mehr.
Ich, ja bin für paedagogische Gefäßewandlung. andere sind da gütiger. Ich gehöre nicht zu den Spruchwesen, also daß ich euch restlos satthabe, ist wurscht.
Und was die Kollegen dann mit euch machen.. tja, da sitze ich irgendwo an einem See, und pnasche mit den Füßen in den leicht gegen den Steg schlagenden Wellen.. ich schaue gerne ins Wasser… bin ja nicht ihr, richtig.
Nun denn.. das große Hirnfilzläusekurieren ist in schönem Schwange. Und das frEU’t.

Le foibe tra mito e realtà
L’istituzione del „giorno del ricordo“ nel 2004 da parte del governo Berlusconi con il sostegno del centro-sinistra è stata una operazione politico-culturale tutta orientata a costruire una storia parallela da scagliare contro la „giornata della memoria“, la Resistenza, lo stesso 25 Aprile. Tanto che l’attenzione mediatica, ma anche la didattica nelle scuole, al 10 febbraio è perfino superiore a quella del 25 aprile. Si è naturalizzato quest’evento che rovescia la veriità storica su quanto avvenuto sul fronte orientale dove gli italiani diventano martiri del terrore venuto dall’est, quando invece hanno invaso la Jugoslavia, come responsabili diretti di decine di migliaia di morti e corresponsabili dell’invasione nazista di quel paese che ha causato oltre un milione di morti e innumerevoli episodi di indescrivibile atrocità. E‘ vergognoso che il governo di un paese che è stato responsabile di atrocità in Libia, in Etiopia, nei Balcani, in Grecia, invece di riflettere seriamente sul proprio passato si faccia promotore di un’operazione di dubbia validità stoirica e finalizzata a costruire un’immagine di „italiani brava gente“ del tutto falsa. Questa operazione politico-culturale, per la sua ricaduta sul presente, va contrastata con forza. Riproponiamo un’intervista rilasciata da Alessandra Kersevan, studiosa della sua regione, il Friuli, e ricercatrice delle problematiche del fronte orientale.
Non è mai stato semplice trattare la questione delle foibe: stereotipi consolidati, revisionismo, metodologie di lavoro inesatte e giochi politici dei vari schieramenti hanno sempre invaso il terreno della ricerca storica. In questi ultimi anni è stata ottenuta la costruzione di una verità ufficiale, fin troppo sbrigativa e di comodo, che ha dato il via a commemorazioni, monumenti, lapidi, intitolazioni di strade.
Alessandra Kersevan, ex insegnante ed oggi paziente ricercatrice di storia e cultura della sua regione, il Friuli, da anni lavora al recupero della memoria storica in merito agli avvenimenti del confine orientale.
A Trieste la storia non comincia il 1° maggio 1945…
Sì, Sembra un’osservazione banale, eppure di fronte a tante cose che sono state scritte in questi anni sulle vicende del confine orientale occorre chiarire e ricordare che il fascismo in questa regione è stato più violento che in qualsiasi altra parte d’Italia: sloveni e croati, oltre cinquecentomila persone che abitavano le terre annesse dallo stato italiano dopo la prima guerra mondiale furono oggetto di persecuzioni razziali e ogni tipo di angherie: divieto di usare la loro lingua, chiusura delle scuole, delle associazioni ed enti economici sloveni e croati, arresto degli oppositori, esecuzioni di condanne a morte decise dal Tribunale Speciale. Con l’aggressione nazifascista alla Jugoslavia, nel 1941, la nostra regione divenne avamposto della guerra e le persecuzioni contro sloveni e croati, anche cittadini italiani, divennero ancora più gravi: interi paesi furono deportati nei campi di concentramento come Arbe/Rab, oggi in Croazia, ma allora annessa all’Italia dopo l’aggressione alla Jugoslavia, Gonars in provincia di Udine, Renicci di Anghiari in provincia di Arezzo, Chiesanuova di Padova, Monigo di Treviso, Fraschette di Alatri in provincia di Frosinone, Colfiorito in Umbria, Cairo Montenotte in provincia di Savona e decine e decine di altri, praticamente in tutte le regioni d’Italia. Fra 7 e 11 mila persone, donne, uomini, bambini, intere famiglie, morirono in questi campi, di fame e malattie. A Trieste nel 1942 fu istituito per la repressione della resistenza partigiana l’Ispettorato Speciale di Polizia per la Venezia Giulia, che si macchiò di efferati delitti contro gli antifascisti in genere, ma soprattutto contro sloveni e croati.
Da chi è stato inaugurato l’uso delle foibe?
Ci sono testimonianze autorevoli (per esempio dell’ispettore di polizia De Giorgi, colui che nel dopoguerra fu incaricato dei recuperi dalle foibe) che furono proprio uomini dell’Ispettorato speciale, in particolare quelli della squadra politica, la cosiddetta banda Collotti, a gettare negli „anfratti del Carso“ degli arrestati che morivano sotto tortura. Comunque andando anche più indietro nel tempo, già durante la prima guerra mondiale, che fu combattuta soprattutto in queste terre, le foibe venivano usate come luogo di sepoltura „veloce“ dopo le sanguinose battaglie, e nell’immediato dopoguerra i fascisti pubblicavano testi di canzoncine in cui si minacciava di buttare nelle foibe chi si ostinava a non parlare „di Dante la favella“.
Che funzione aveva la Banda Colotti?
La banda Collotti era la squadra politica dell’Ispettorato speciale guidata appunto dal commissario Gaetano Collotti. Con la sua squadra batteva il Carso triestino per reprimere la resistenza che già nel ’42 era iniziata in queste zone. Si macchiarono di efferati delitti, torturando e uccidendo centinaia di persone. Come Resistenzastorica stiamo pubblicando con la casa editrice Kappa Vu la ricerca di Claudia Cernigoi sulla banda Collotti. Nel corso di alcuni anni di ricerche Cernigoi è riuscita a trovare una quantità consistente di documentazione. Eppure in questo dopoguerra nessuno, neppure gli istituti storici di Trieste e di Udine, avevano pubblicato nulla sull’argomento.
Definiamo le foibe. Chi ci è finito dentro? Donne? Bambini? Quanti in tutto? Perché c’è così grande attenzioni su queste esecuzioni, mentre in altre zone ce ne furono in numero assai maggiore?
Nelle foibe non sono finite donne e bambini, i profili di coloro che risultano infoibati sono quasi tutti di adulti compromessi con il fascismo, per quanto riguarda le foibe istriane del ’43, e con l’occupatore tedesco per quanto riguarda il ’45. I casi di alcune donne infoibate sono legati a fatti particolari, vendette personali, che non possono essere attribuiti al movimento di liberazione. Questo diventa evidente quando si vanno ad analizzare i documenti, cosa che purtroppo la gran parte degli „storici“ in questi anni non ha fatto, accontentandosi di riprendere i temi e le argomentazioni della propaganda neofascista. Va detto inoltre che i numeri non sono assolutamente quelli della propaganda di questi anni: è ormai assodato che in Istria nel ’43 le persone uccise nel corso della insurrezione successiva all’8 settembre sono fra le 250 e le 500, la gran parte uccise al momento della rioccupazione del territorio da parte dei nazifascisti; nel ’45 le persone scomparse, sono meno di cinquecento a Trieste e meno di mille a Gorizia, alcuni fucilati ma la gran parte morti di malattia in campo di concentramento in Jugoslavia. Uso il termine „scomparsi“, ma purtroppo è invalso l’uso di definire infoibati tutti i morti per mano partigiana. In realtà nel ’45 le persone „infoibate“ furono alcune decine, e per queste morti ci furono nei mesi successivi dei processi e delle condanne, da cui risultava che si era trattato in genere di vendette personali nei confronti di spie o ritenute tali. C’è poi l’episodio della foiba Plutone, da cui furono estratti 18 corpi, in cui gli „infoibatori“ erano appartenenti alla Decima Mas e criminali comuni infiltrati fra i partigiani, e furono arrestati e processati dagli stessi jugoslavi. Insomma se si va ad analizzare la documentazione esistente si vede che si tratta di una casistica varia che non può corrispondere ad un progetto di „pulizia etnica“ da parte degli jugoslavi come si è detto molto spesso in questi anni.
La grande attenzione a questi fatti è funzionale alla criminalizzazione della resistenza jugoslava che fu la più grande resistenza europea. Di riflesso si criminalizza tutta la resistenza, e si è aperto il varco per criminalizzare anche quella italiana, come sta dimostrando ora Pansa con i suoi libri.
Gli studiosi delle foibe. Chi sono?
Sono di svariati generi. Quelli che noi chiamiamo un po‘ ironicamente i „foibologi“ sono tutti esponenti della destra più estrema, alcuni, come Luigi Papo hanno fatto addirittura parte della milizia fascista in Istria, di coloro cioè che collaborarono con i nazisti nella repressione della resistenza. Altri, più giovani, come Marco Pirina, sono stati esponenti di organizzazioni neofasciste negli anni della strategia della tensione (lui per esempio risulta coinvolto nel golpe Borghese). Poi c’è il filone degli storici che facevano riferimento al CLN triestino (organizzazione non collegata con il CLNAI) che fu il massimo organizzatore dell'“operazione foibe“ a Trieste nel dopoguerra. Mentre può essere abbastanza facile capire le manipolazioni della „storiografia“ fascista, è molto più difficile difendersi dalle manipolazioni della storiografia ciellenista, perché questi hanno un’aura di antifascismo che fa prendere per buone tutte le cose che scrivono. In realtà leggendo i loro libri ti accorgi che sono citazioni di citazioni da altri libri (spesso memorie di fascisti) non sottoposte a verifica. Il problema è che su tutta questa questione delle foibe ha pesato nel dopoguerra il clima della guerra fredda: voglio ricordare che un importantissimo documento di fonte alleata agli inizi del ’46 diceva: sospendiamo, non avendo trovato nulla di interessante, le ricerche nel pozzo della miniera di Basovizza, ma perché gli Jugoslavi non possano dire che è stata tutta propaganda contro di loro, diremo che lo abbiamo fatto per mancanza di mezzi tecnici adeguati. Ha pesato e pesa inoltre molto la questione dei confini, e il sentimento delle „terre ingiustamente perdute“, che anche se con toni un po‘ diversi, coinvolge anche gli storici che fanno riferimento politicamente al centro sinistra. Ci sono però anche tantissimi storici seri. Per „seri“ intendo quelli che non si accontentano di quello che è già stato scritto, ma che cercano nuova documentazione, la analizzano, la confrontano con quanto è già stato pubblicato e inseriscono gli avvenimenti nel contesto in cui sono avvenuti. Questo è il metodo storiografico che tutti dovrebbero usare, ma, sembrerà incredibile, nella questione delle foibe e dell’esodo anche storici accademici e „blasonati“ si sono lasciati andare a metodi da propagandisti più che da storici, preferendo le citazioni di citazioni di citazioni, piuttosto che la fatica della ricerca.
La foiba di Basovizza. C’è una lapide che commemora le vittime, eppure la storia sembra molto diversa…
La documentazione esistente, una documentazione piuttosto corposa, dice che nella miniera di Basovizza non ci furono infoibamenti. Già nell’estate del ’45, quindi pochissimo tempo dopo i pretesi infoibamenti, gli angloamericani procedettero per mesi a ricognizioni nel pozzo della miniera (infatti non si tratta di una foiba in senso geologico), in seguito alle denunce del CLN triestino che diceva che dovevano essere stati infoibati alcune centinaia di agenti della questura di Trieste. Poiché non fu trovato nulla di „interessante“, nei primi mesi del ’46 le ricerche furono sospese, come ho già spiegato prima. Tutto questo risulta da una gran quantità di documenti di fonte alleata, negli archivi di Washington e di Londra. Quindi nella „foiba“ non ci sono i „500 metri cubi“ di infoibati che sono scritti nella lapide, e neppure i duemila infoibati citati in libri. Dopo che Claudia Cernigoi ha riportato questi documenti nel suo libro „Operazione foibe a Trieste“ la cosa dovrebbe essere evidente a tutti che si occupano dell’argomento. Ma si fa finta di niente. Il comune di Trieste adesso ha ristrutturato il monumento sulla foiba e presto verrà il presidente del Senato Marini a inaugurarlo. La menzogna vive ormai di vita propria, e non si riesce a fermarla.
Le leggende sulle foibe.
Ho già spiegato che le biografie della gran parte degli uccisi sono di persone coinvolte a vario titolo nel regime fascista prima e nell’occupazione nazista poi. Come ben mette in luce Claudia Cernigoi nel suo libro, in una città come Trieste il collaborazionismo interessò tantissime categorie di persone, e molti di quelli che vengono definiti „civili“ erano in realtà e collaborazionisti, delatori di professione, spioni di quartiere che denunciavano gli ebrei. Per esempio ai rastrellamenti sul Carso con la banda Collotti partecipavano anche persone che non erano ufficialmente appartenenti alla questura. Come gruppo di Resistenzastorica abbiamo condotto una ricerca sulla vicenda di Graziano Udovisi, conosciuto come „l’unico ad essere uscito vivo dalla foiba“ e presentato come una vittima „solo perché italiano“. Da questa ricerca è emerso, oltre alla assoluta falsità del suo racconto, che egli dal ’43 al ’45 era stato tenente della Milizia Difesa Territoriale, in un gruppo dal nome significativo di „Mazza di Ferro“, specificamente preposto alla repressione della guerriglia, e che nel ’46 fu condannato per crimini di guerra a 2 anni e 11 mesi di reclusione. Eppure nel 2005 Graziano Udovisi è diventato „uomo dell’anno“, premiato con l’Oscar della Rai per una sua intervista a Minoli, che lo ha presentato come uno che è stato „infoibato“ „solo perché italiano. Come ho già detto: storici, giornalisti e tutti coloro che scrivono di queste cose in questi anni di Giornate del Ricordo, dovrebbero sapere che intorno a queste vicende c’è tanta propaganda, e che quindi bisogna informarsi bene prima di scrivere.
L’atteggiamento della destra e della sinistra.
Non si vede una grande differenza. La destra fascista ha trovato in questo argomento la possibilità di ribaltare il discorso delle responsabilità nella seconda guerra mondiale, passando da carnefici a vittime, con la possibile riabilitazione dei repubblichini di Salò ecc. La sinistra ha trovato l’occasione per prendere le distanze dal proprio passato partigiano, con tutta una serie di distinguo e di „ammissioni“ in cui le foibe erano funzionali in quanto venivano attribuite a partigiani, sì, ma „slavi“ (e si sa che il razzismo antislavo è molto diffuso) e quindi la resistenza italiana poteva restarne fuori. La miopia di una simile posizione la si vede oggi, con un’operazione come quella di Giampaolo Pansa, che attacca direttamente la resistenza italiana.
C’è da dire, inoltre, che l'“operazione foibe“ è funzionale alla politica estera italiana, tradizionalmente „espansionistica“ verso la penisola balcanica. Anche in questo senso, centrodestra e centrosinistra non si distinguono. Noi di Resistenzastorica abbiamo una raccolta impressionante di dichiarazioni di esponenti del centro sinistra in senso neoirredentista, cioè tese alla rivendicazione delle „terre perdute“, tema che oltre ad essere stato sempre tipico della destra, sembrerebbe oggi anche antistorico, nel momento dell’allargamento dell’UE. Eppure le dichiarazioni ci sono, anche di personaggi come Fassino.
Che cosa significa oggi commemorare i morti delle foibe?
Come ho spiegato, commemorare i morti nelle foibe significa sostanzialmente commemorare rastrellatori fascisti e collaborazionisti del nazismo. Per gli altri morti, quelli vittime di rese dei conti o vendette personali, c’è il 2 di novembre.
Che cosa andrebbe fatto per restituire dignità alla memoria storica del paese?
Per quanto riguarda la dignità del paese, credo che l’unica cosa da fare sia smettere quella convinzione nazionale che gli italiani siano sempre stati „brava gente“, che dovunque sono andati hanno portato la civiltà, anche quando bruciavano i villaggi della Croazia, o impiccavano i ribelli libici. Gli italiani debbono rendersi conto che la repubblica italiana non ha mai fatto veramente i conti con le responsabilità del fascismo. Dietro al discorso delle foibe c’è proprio l’interesse di continuare a nascondere queste responsabilità. Infatti la proposta italiana di incontro trilaterale fra i presidenti di Italia, Slovenia, Croazia, sui luoghi della memoria, inserendo la Risiera di San Sabba, il campo di concentramento di Gonars (o quello di Arbe) e la foiba di Basovizza, non è altro che un tentativo di gettare fumo negli occhi, di far dimenticare i crimini di guerra italiani in quei territori equiparando la foiba di Basovizza alla Risiera, unico campo di concentramento nazista con forno crematorio, in cui morirono oltre 3000 persone, soprattutto partigiani italiani, sloveni e croati, o ai campi di concentramento in cui morirono almeno settemila sloveni, croati, serbi, montenegrini. Il presidente della Repubblica dovrebbe andare di propria iniziativa ad Arbe in Croazia, o a Gonars a rendere omaggio alle vittime del fascismo, e a chiedere scusa agli ex jugoslavi. Questo dovrebbe essere la prima cosa da fare. Poi dovrebbe far pubblicare i risultati della commissione storica italo-slovena, che il governo italiano si era impegnato a pubblicare ma non ha mai fatto. Poi il governo di centro sinistra potrebbe obbligare la RAi a trasmettere in prima serata il documentario „Fascist legacy / L’eredità fascista“, sui crimini di guerra italiani in Etiopia, Libia e Jugoslavia. Questo documentario della BBC fu acquistato nell’89 dalla RAI, ma mai trasmesso.
(Dal sito SENZA SOSTE)
Und was immer ihr Echsenfudder denkt, Dario und ich liebten einander. Das heißt, er hat mir die Klage seines Friauls ins Herz auch gesenkt.. und. man lernt.. EUCH FUTZENIMITATFRATZEN ehrlich. Mutter, Frau, Mädchen, Kind.. ich bin’s. Ihr: nicht.

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Wissen Sie, das Faszinierende sind
ja dann die TRauernden Gemeinden….
GOTTGEWEIHT – Kardinal H.H. Groer
Und voll der höflich-wohlwollend-wohlerzogenen Freundschaft fragen wir uns mit dir mit: WELCHER GOTT IST HIER.. Redendum?
Kitschiger erdeimitativ protzschiach geht ja wohl nicht <<<<. ABER: es hat sich wohl glücklich gamcht. Selig vermutlich weniger, aber was schert das dich.. Jetzt? Naja, wir kommen dich wandeln, ja. UNTRAGBAR.. solche Wesen gehören in Kosmosschluchten und nicht in die hohe Wirschule Naturerde, ja. Langsam haben wir das alle geknissen.. zu lange hat’s dauertt‘, awa jetzt sitzt’s. Wie das ABC und das einMalEins, ja!
Wie süß…..
Future Pope Tried to Get Fuller Inquiry in Abuse Case, by Katrin …

Begeisterung unter euch einander.. wie schön ist das doch!!
So, also verehrte Erdemitmenschen!
WERDEWEBE-KLUFTUNGSLÄUSE!!
Verehrte Mitmenschen, wie Sie auch, versytehe ich langsam.. zu langsam. Ich bedaure das tief, aber, wie es für uns alle gilt. s’Hilft nix!! Langsam… langsam, denn solche Zeitraumkluftungsfehlknollen sind uns restlos fremd, daher von uns sehr schwierig zu denken und sehr schwer andenk- und überlegbar, ja!!
So Sie mit auch mir Geduld haben wollen, machen wir uns zuerst den unendlich tristen Spaß einer Tarotwerfung.. ob es diese Kluftfehlzuzlmassen gibt, die dann Wesensarten scheinimitierdaherfaschieren.. und nichts paßt zu nichts, da die sich ja so „lebensflicken“, als.. wie heißt der mit den zwei Schrauben… Frankenstein! Ja…
Und dann versuche ich, sehr überfordert.. irgendwie in Worte zu fassen, was ich zu begrEIfen begINNE..
nämlich wie diese Furfeln da Zweiraumwebe spalten, indem sie alle unsere Fühlbande untereinander.. verdrehen, ver.. alle die Wärter um Spagat und Seile wieder zu öffnen… bitte, helfen Sie mir, wenn Sie diese kennen, zufällig…. aufdröseln.. irgendwie so.. also Kinder stehlen, ihr eigenen Basteleien als Kinder unterschiebe3n und wie nähren diese… und und… SO entstehen diese Klüftungen der Zeitraumwebe.. DIE NICHT die Werdegrundwebe klarerweise ist.. denn sonst wäre alles hin..
Ich erlbe.. DAS als so urgut: bitte, nur meins, ja? Ohne Gewähr. Und es kann gut sein, SIe schaffen damit weit Klareres… ja.
https://www.h-institute.de/product-page/kolganov-kugel-oszillator
Das… hat’s voll, also für mich.
Und diese beiden, eines Fulleren.. tun auch Wahres, für mein Empfinden… (wer Geld hat, nimmt bitte die größeren, ja? If. Denn das wirkt dann weiter, streuend… gut!!)
https://www.h-institute.de/kolganovkugel?page=2
Und wer russisch kann, hört sich bitte weitere Videos an…
Ok.
Tarot… und dann mein Erläuterungsversuch, von was mir langsam dämmert, ja. Treu, nicht brilliant, aber bitte: FÜR SIE zum Weiterdenken!! SIE sind meine Hoffnung , dann eigentlich bin ich volldurch freidlich, treu, fad, und alles.. was Menschen gut tut. Nur hilft das in diesen Reichen nicht.. wo sich diese Asseln zeitraumnisten.. tja. Na gut. Ist wie’s ist, und wenn sie mitdenken… kann Wahres dabei handwerklich herauskommen!!
Bitte haben Sie Geduld mit mir.
Bitte, gehen wir in das Folgefile!
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